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134 LE ODI DI PINDARO


Epodo

che per Egesia, lasciata l’Arcadia ferace di greggi,
vien dalle mura di Stínfalo, vien da una patria a una patria.
È bene, se infuria notturna burrasca, gittar dal naviglio
due ancore. A questi ed a quelli dia prospera sorte un Celeste. —
Del pelago re, d’Anfitríte dall’aurea rocca consorte,
Signore, una rotta sicura, lontana da tutti i perigli
m’arrida: e dei cantici miei l’amabile pianta fiorisca.