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98 LE ODI DI PINDARO

Spavento terribil percosse
le femmine, quante a custodia lí stavan dei letti d’Alcmena.
Ed essa la madre, balzata
in pie’, dal giaciglio, discinta com’era dai pepli, tentava
schermire dai mostri i fanciulli.


Epodo

E a furia correvano in folla i duci tebani, con l’armi
di bronzo. E Anfitríone, ignuda scotendo nel pugno la spada,
moveva, ferito d’acuto travaglio: ché il duolo domestico
ci schiaccia: pei danni degli altri,
ben presto serenasi il cuore.


IV


Strofe

E stette, sospeso fra gaudio
e immenso stupore;
ché vide l'ardire incredibile
del figlio, e la possa. Cosí gl'Immortali
gli dieder sentenza contraria
da quella dai messi. Ed egli fece venire il vicino Tiresia,
solenne, verace profeta
di Giove possente. E alle turbe ei disse fra quante venture
il pargolo avvolto sarebbe,


Antistrofe

e a quante darebbe la morte
crudissime belve
per terra, ed a quante nel pelago;