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ODE | 87 |
A TRASIBULO D’AGRIGENTO
IN MEMORIA D'UNA VITTORIA RIPORTATA DA SUO PADRE
COL CARRO NEI GIUOCHI ISTMICI
I
Strofe
Trasíbulo, gli uomini prischi che il carro salian de le Muse
d’oro velate, trattando la celera insigne,
gl’inni, saette soavi, spontanei lanciavano ai giovani,
quanti eran vaghi e toccavano la florida età
che d’Afrodite dal trono vezzoso la cura suade.
Antistrofe
Ché allora venale non era, né a prezzo locata, la Musa,
né le melliflue canzoni solean di Tersícore
dolce canora, d’argento la faccia adornarsi, e far lucro.
Ora la massima è forza seguir dell’Argivo;
ch’essa ben prossimo il piede conduce ai sentier del vero.
Epodo
«L’uomo è denaro, è denaro», quei disse, vedendo sparire
coi beni gli amici.
Saggio tu sei, tu m’intendi. Né ignori l’equestre
istmia vittoria ch’io canto: