Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) I.djvu/113

80 LE ODI DI PINDARO



Antistrofe

contro l’augello di Zeus divino.
Ora alla mèta rivolgi l’arco: su via, mio cuore, chi mai, lanciando
pure una volta le frecce fulgide
dal pensiero agile,
saetteremo?
Ad Agrigento volgi la mira. Con cuor veridico
pronuncio un giuro: che da cent’anni questa città
non diede a luce
uom piú benevolo piú liberale verso gli amici.


Epodo

Ma suole a laudi seguir Fastidio,
che con Giustizia non s’accompagna, bensí coi tristi
soffocar tenta plauso che suoni per le belle opere
dei buoni. E dimmi, chi numerare potrà le arene?
I benefizi che da Terone sugli altri caddero,
chi mai dirà?