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ODE OLIMPIA II | 79 |
di Zeus pel tramite, giungon di Crono
presso alla torre.
Qui dei Beati
l’isole cingono l’aure marine: qui fiori flagrano
d’oro, dagli alberi fulgidi, sovra la terra; ed altri
l’acqua ne nutre;
essi ne fanno serti, ne avvolgono le braccia e il capo,
Epodo
sotto le leggi di Radamanto
giusto, che siede presso allo sposo di Rea, figliuolo
di Gea, regina sul trono eccelso dell’universo.
Tra quei beati Cadmo con Pèleo dimora. E Tètide,
poi ch’ebbe indotta con le sue preci l’alma di Giove,
v’addusse Achille:
V
Strofe
Achille, ch’Ettore spense, incrollabile
pilastro invitto di Troia, e Cigno diede alla morte col figlio Etíope
d’Aurora. — Molti son dardi pronti
nella faretra
sotto il mio cubito,
che a chi comprende favellan chiaro; ma per le turbe
non hanno interprete. Saggio è chi molto sa per natura;
ma quanti appresero
alla rinfusa, gracchiano invano, garruli corvi