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78 | LE ODI DI PINDARO |
della quadriga. — Vincer le gare, dai crucci libera.
Ricchezza, quando di virtú s’orna, copia opportuna
porge di molte
bell’opre; e lungi tien l’incalzante profonda cura;
Epodo
ricchezza, stella fulgente, luce
per l’uom verissima, quand’ei, godendola, sappia il futuro:
che de gli spenti l’anime tristi quaggiú le colpe
purgano; e i falli commessi in questo regno di Giove,
giudica alcuno sotterra, dando, per fatal norma,
sentenza ostile.
IV
Strofe
Ma nella notte sempre, nel giorno
sempre, il fulgore del sol mirando, godono i buoni la vita immune
d’ogni fatica; né con le mani
scalzando il suolo,
né il mar solcando
dietro ad un misero sostentamento. Ma presso i Numi
piú venerandi, quanti mantennero lor sacri giuri,
senza mai lacrime
vivono: gli altri reggono il peso d’orrida pena.
Antistrofe
Quanti poi valsero sopra la terra,
sotto la terra, tre volte vivere con l’alma scevra d’ogni nequizia,