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a partire per Parigi con un biglietto di prima classe.... di ventimila lire.
— Ah! dunque tutta questa passione misteriosa non era altro che una miserabile saltatrice di palcoscenico?... — disse la Norina, facendo con la bocca una smorfia di bizza e di disprezzo. Poi, ricomponendosi subito e appoggiandosi con civetteria al braccio di Valerio, soggiunse fieramente:
— Almeno noi, fra qualche giorno, ci potremo sposare, senza bisogno di chiedere il permesso a nessuna ballerina.... non è vero, Valerio?
— Se parli così, — gridò Federigo tutto contento, — allora è segno che anche il vostro matrimonio è bell’e combinato!...
— Combinato? non solo combinato, ma combinatissimo! — replicò Norina. — Diavol mai! Valerio non è un ragazzo, come il Marchese: Valerio è un uomo serio: e io sono una donna, che quando ha dato la sua parola, è quella. —
Due settimane dopo, alcuni scapati, incontrando Valerio e la Norina che uscivano dal Palazzo Municipale, cominciarono a bisbigliare:
— Eccoli! eccoli!
— Hai visto la bella fine che ha fatto quell’uomo serio?... — disse uno di loro, sghignazzando.
— Caro mio, — rispose un altro, — bisogna persuadersi che la serietà umana è un’illusione. Molte volte l’uomo è convinto di essere un uomo serio, e sai perchè? perchè non gli è capitata ancora l’occasione di mostrarsi buffo. —