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— Davvero? — gridò la Norina, lasciando il braccio di Valerio e andando verso la Contessa.
— Così dicono....
— E il motivo si sa?
— Pare che quello scapato, abbia un amoretto antico, una passione tenuta nascosta....
— L’avrei giurato! — disse la Norina con una specie d’aria di trionfo.
— Che cosa avresti giurato? — domandò Clarenza.
— Che questo matrimonio non si sarebbe fatto.
— Perchè?
— Perchè.... il perchè non lo so neppur io. Alle volte si dànno certi presentimenti....
— Permettetemi, Contessa, — disse Federigo — che in compenso di un matrimonio svanito o vicino a svanire, ve ne presenti uno freschissimo, combinato solennemente pochi minuti fa. —
E Federigo presentò alla Contessa la Norina e Valerio.
— Combinato? — ripete con vivacità la Norina: — mi pare, Federigo, che tu corra un po’ troppo. È un matrimonio che forse si combinerà.... probabilmente si combinerà.... ma per ora non c’è nulla di veramente combinato; tutt’altro: non è vero, Valerio? —
A questo voltafaccia a secco della Norina, Valerio fu lì lì per perdere la pazienza: ma poi, rammentandosi di quei riguardi che un uomo serio deve a se stesso, invece di risentirsi e di fare una scenata, si soffiò dignitosamente il naso.