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— Capisco! vorrà ringraziarmi del valido appoggio che ho dato alla candidatura di suo marito. Questa aristocrazia che viene in carrozza a ringraziare la borghesia, mi dà a sperar bene dell’avvenire del mio paese.

— Eccomi qua a stringere la mano al mio amico politico, il signor Federigo, — disse la vecchia Contessa entrando e salutando.

— Abbiamo sentito con grandissimo piacere che il signor Conte sia il candidato del nostro Collegio, — soggiunse la Clarenza.

— Tutto merito di questo brav’uomo! — replicò con enfasi la Contessa, accennando Federigo.

Investito da questo complimento a bruciapelo, Federigo se ne tirò fuori alla meglio con un profondo inchino.

— Finalmente, — disse Valerio con un risolino un po’ maligno, — il nostro Collegio avrà un degno rappresentante.

— Io non vi prometto mari e monti, — rispose la Contessa, — ma vi assicuro che porteremo alla Camera una coscienza illibata e delle convinzioni, che non faccio per dire....

— Si accomodi, Contessa.

— No, grazie! Vi saluto e scappo, perchè ho mille bricciche da fare. Fra le altre, voglio passare dalla mia amica la marchesa Marliani, per sentire che cosa c’è di vero in questo scandalo....

— Quale scandalo?

— Si dice nientemeno che il matrimonio del marchesino sia andato in fumo.