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prese ombra del marchesino Marliani, e cominciò a far l’adirato, il fiero, il cattivo....
— Era una questione di cuore....
— Nossignore: era una questione di vanità. Vi sono degli uomini in questo mondo, che a lasciarli fare, pretenderebbero da noi, povere donne, l’adorazione perpetua!...
— Io non sono di quegli uomini....
— Nè io di quelle donne. Il suo contegno sostenuto e quasi disprezzante m’impose, com’è naturale, una certa riserva....
— Chiamiamola freddezza.
— Caro mio, se lei vuole degli amori da teatro, dei sentimentalismi esagerati, con pianti, singhiozzi, e fuochi di Bengala, io non sono davvero la donna per lei. Io amo la compostezza in tutto.
— Forse mi sarò ingannato.
— Senza forse. Prova ne sia, che il giovine Marliani, probabilmente in grazia delle mie troppe gentilezze, cominciò a diradare le sue visite.... e finì coll’allontanarsi del tutto.
— Si vuole che lo facesse per paura del vecchio Marchese, suo zio, il quale aveva minacciato di diseredarlo!
— Nossignore. Si allontanò, perchè aveva capito che con me perdeva inutilmente il suo tempo. La verità è questa, e chi dice diversamente, è un bugiardo. Oggi poi, come lei saprà benissimo, quella cara gioja del marchesino Rodolfo è promesso sposo alla figlia del Ministro olandese (se quel mostro fosse qui, gli caverei gli occhj!).