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ferrata è sempre meglio arrivare alla stazione mezz’ora prima, che mezzo minuto dopo partito il treno. —
II.
Il signor Ginesio non aveva ancora svoltata la cantonata della strada, quando Federigo tornò a casa, e sdrajatosi scalmanato e mezzo morto in una poltrona, cominciò a dire, ansando, alla moglie e alla giovine cognata:
— Care mie! Guai, quando un uomo diventa necessario al suo paese! Guai! Per lui è finita: per lui non c’è più bene, non c’è più pace, non c’è più tranquillità. Se io avessi un figliuolo, gli direi: cerca di vivere oscuro, e ringrazia Iddio che non ti ha dato l’ingegno che volle dare al tuo povero padre. Finalmente questo candidato dell’opposizione l’abbiamo trovato.
— Chi l’ha trovato? — domandò Norina.
— Io.
— E sarebbe?...
— Il conte Lorenzi.
— Non è un’aquila....
— Ma è un uomo onesto! Non ha mai detto bene di nessun ministero.
— Non sa nemmeno parlare.
— Peraltro, legge bene: e questo è un gran requisito per un oratore. A proposito, Valerio si è veduto?
— Come! che forse Valerio deve venir qui? — disse la Norina maravigliata.