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lia, a furia di moccoli ereticali, gli facevano la terza sotto.
Un altro teatro che vuoi essere rammentato, è il teatro Pagliano.
Chi fosse Girolamo Pagliano è inutile ripeterlo qui: oramai tutti gl’intestini d’Europa lo sanno a mente.
Il teatro Pagliano, nella prima intenzione del suo fondatore, non poteva chiamarsi un teatro sinceramente inalzato al culto delle Muse canore e ballerine, ma piuttosto un immenso avviso in quarta pagina o, come si direbbe oggi, un gran soffietto monumentale (con cinque ordini di palchi) fabbricato e tirato su a maggior gloria e diffusione di quel celebre siroppo, calunniato da per tutto come depurativo del sangue e degli umori.
I fiorentini, con uno splendido plebiscito, battezzarono il nuovo teatro col nome di Pagliano.
Allora il povero Pagliano, che di tanto in tanto soffriva di vertigini per ripienezza di devozione verso la dinastia regnante, volendo disinfettare il suo teatro da quel profumo farmaceutico di siroppo depurativo, supplicò ed ottenne di poterlo intitolare col nome dinastico di «Teatro Ferdinando».
Ma i fiorentini non se ne dettero per intesi. I fiorentini, sempre un po’ estrosi, dovendo scegliere fra purgante e purgante, preferirono forse il siroppo alla dinastia di Lorena, e seguitarono sempre a chiamarlo col vecchio nome di teatro Pagliano.