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e il segretario Bobi procederà all’appello nominale.

— Io ’un capisco nulla.... — dice Giuggiolino, e ricomincia a piangere.

— Ora te lo spiego io. Bobi vi chiamerà tutti per nome. Tre o quattro di voi avete a rispondere presente, e tutti gli altri devono stare zitti.

— Perchè s’ha a stare zitti?

— Perchè fate da deputati assenti.

— Icchè sono gli assenti?

— Sono quelli che si fanno far deputati, per non aver la noia di dover andare alla Camera. —

Appena Bobi ha finito di fare l’appello nominale, il presidente Raffaello si alza e dice:

— Signori, la Camera non è in numero.

Giuggiolino. — Icchè vuol dire che non è in numero!

Raffaello. — Io ’un lo so: ma siccome alla Camera lo dicono tutti i giorni, una ragione la ci deve essere. Intanto come presidente avverto i signori assenti che i loro nomi saranno stampati nella Gazzetta ufficiale.

Tutti gli assenti si mettono a ridere.

Raffaello. — Ora quelli di voialtri, che vorranno parlare, dovranno voltarsi verso di me col dire: «domando la parola».

I ragazzi si guardano in faccia fra di loro, ma nessuno si muove, nessuno si alza per discorrere.

— O che siete rimasti incantati? — grida il Presidente. — Animo, Carlino; comincia te!

— Icchè devo fare?

— Devi dire: domando la parola. —