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I nostri bambini
I.
Beati i tempi di una volta!
Beati quei tempi, quando per mettere la pace e l’allegria in una nidiata di ragazzi, bastava un bel presepio, largo o sfogato quanto una scatola da cappelli, coperto modestamente di prezzemolo o di borraccina, con dentro due pastori di gesso sbocconcellati e i soliti tre Magi vestiti da coristi, e un bue e un asinello color di caffè e latte sdraiati per terra, in atto di soffiare nella pappa, e fra loro un bambinello, anche quello di gesso, coi capelli biondi come la farinata gialla e con due gote rosse come due macchie di vino, e su, nell’alto del presepio, un gran foglio tutto tinto perchè somigliasse all’azzurro del firmamento, e una lunga frittella d’olio nel mezzo, illuminata di dietro, perchè facesse la parte di cometa e servisse di guida ai sullodati coristi!
E gli altarini?
Chi non ricorda quegli altari microscopici, e quei candeleri di piombo, e quelle pianete di