Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
— 136 — |
qualche cosa di asciutto: ordinatemi una porzione di quei tortellini.
— Col sugo?
— No, col formaggio e burro; ma che siano conditi bene!
— Si lasci servire. —
Intanto la gente che passa per la strada, accorgendosi di quest’uomo, che discorre da sè solo davanti alla mostra di una trattoria, si volta a guardarlo, sorride e tira diritto.
Ma Scampolino non si cura dei curiosi che lo guardano; e seguitando a lavorare d’immaginazione, e figurandosi che il cameriere gli abbia messo sotto il naso un bel piatto di tortellini fumanti, cava fuori di tasca un pezzo di pane casalingo, e dopo averne preso una bella boccata, riattacca il dialogo con se medesimo, così:
— Ehi, cameriere! questi tortellini mi paiono poco conditi! (seguitando a masticare il pane).
— Ecco dell’altro parmigiano! E ora vanno meglio?
— (masticando sempre). Mi paiono gli stessi di prima.... È un parmigiano che non sa di nulla.... (pigliando un’altra boccata di pane). E dopo i tortellini, che cosa mi dài?
— Vuole un cibreino di rigaglie?
— Le rigaglie, caro mio, si digeriscono troppo presto, e io ho bisogno di roba che rimanga sullo stomaco almeno ventiquattr’ore, perchè.... non ho tempo per pranzare tutti i giorni!
— Vuole un paio di quelle costolette panate?
— Due sono poche: pigliamone tre, anzi pi-