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pere perchè si chiamino quadri anche quando sono tondi o bislunghi.

— È stato al teatro! Le piace la musica dell’Opera nuova?

Cornelio — Non la temo!

— Lei che può saperlo, è vero o non è vero che il cassiere della banca è fuggito in Egitto?

Cornelio (con l’accento dell’uomo erudito) — La prima Fuga in Egitto, di cui parla la storia, è quella di San Giuseppe: ma San Giuseppe, almeno per quanto ne dice Rénan, non era cassiere.

— Ha saputo, signor Cornelio, le voci che corrono?

— Lasciamole correre; alla fine si fermeranno.

— Il conte Dagrifoglio avrebbe tentato di uccidersi.

Cornelio — Ah! se il suicidio non fosse una viltà!... (sull’aria dell’Ah! «se tu dormi svegliati». Disgraziatamente io sono un uomo di coraggio, e se domani mi bruciassi il cervello, me ne vergognerei per tutta la vita!

— E i motivi di questo tentato suicidio li conosce?

Cornelio — Senza motivi, diceva il gran Rossini, la musica sarebbe un trattato d’Algebra cadenzata.

— Ma lasciamo questi argomenti malinconici e parliamo un po’ di politica interna; che cosa c’è di nuovo?

Cornelio — Ho sentito dire che i Fiorentini hanno cacciato il Duca d’Atene.