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P. Benissimo! ce la possiamo mettere.
M. Un’altra cosa; ci prenderei anche volentieri un coro di crociati.
P. Dove? a Padova!
M. Sì.
P. Che vi pare? è impossibile! I crociati a Padova ai tempi di Ezzelino, sarebbe un anacronismo mostruoso.
M. Un anacronismo! cioè?
P. Un fuor di luogo.
M. Quando è così non se ne parli più. Vi confesso però, che mi dispiace di non poterci avere sulla scena un coro di crociati. I crociati fanno così bene sul palcoscenico!.... Verdi, deve a loro due terzi della sua reputazione.
P. Eh! Verdi è un gran maestro!
M. Ecco le solite esagerazioni. Verdi, per vostra regola, non ha genio. Verdi è un uomo che conosce la scena, conosce gli effetti, strumenta passabilmente bene, e ammazza i cantanti! ecco le prerogative del Verdi.
P. Fatemi il piacere, allora, di spiegarmi tutto questo fanatismo che vi è per lui.
M. Ve lo dico subito. Verdi ritira da Ricordi delle somme spaventose e paga con queste delle centinaia di persone per farsi applaudire. Ecco il gran segreto.
P. Eh! via.
M. Pur troppo, amico mio è così: tutto è ciarlatanismo in questo mondo! Ora Verdi è il Maestro del giorno, non c’è che lui solo che scriva bene.... quello che scrive lui è manna....