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— Scusi.... — domanda allo scolare il povero autore, serbando il più stretto incognito — scusi: che lo conosce lei l’autore?
— No.
— O allora come fa a dire che è un citrullo?
— Me Io figuro! Un uomo che scrive una commedia in cinque atti, non può essere nulla di buono — risponde lo scolare; e seguitando a mangiare una fetta di migliaccio, che tiene in mano, se ne va tranquillamente pe’ fatti suoi.
*
Cosa incredibile ma vera! l’autore novellino, se passeggia per la città il giorno della recita della sua commedia, si volta sospettoso di qua e di là, e finisce col mettersi in capo che tutti lo guardino.
— Ma che proprio sappiano che io sono l’autore della commedia di stasera? — chiede a se stesso. Non avrei mai creduto di esser conosciuto da tanta gente! —
Un altro segno particolare: l’autore drammatico, in quei giorni che sta per mettere in scena un suo lavoro, è garbatissimo con tutti: saluta tutti, ha un sorriso per tutti, si cava magari il cappello a tutti e stringe la mano a tutti, anche al tavoleggiante del Caffè, anche al cameriere della Trattoria, anche al creditore che gli ha fatto la porcheria di richiedergli i denari prestati.
Il giorno della recita va a tavola, all’ora del