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bisogno di studiare, e dimolto! Invece, l’artista italiano è creatore, è improvvisatore sulla scena: dirà se vogliamo, anche qualche sproposito: ma è sempre un bello sproposito, uno sproposito che rivela l’impronta del genio italiano.

— A dire il vero, mi seccherebbe stasera di fare un fiasco.

— In quanto a questo, non c’è pericolo. La sua commedia non è di certo un capolavoro. Tutt'altro: si vede qua e là che è il primo tentativo di un principiante: ma lo creda a me, in lei c’è la stoffa, proprio la stoffa, la vera stoffa.... e quando gli dico io che c’è la stoffa, stia sicuro che la stoffa c’è.

— E se poi mi fischiano?

— Anche la Norma del Bellini fu fischiata; lo tenga a mente.

— Non mi pare una gran consolazione.

— Eppoi, se la commedia è fischiata, chi è il vero sacrificato? Crede forse di esser lei? Il vero sacrificato sono io, io, povero diavolo, che ho speso tempo e quattrini per mettere in scena, per dir come si dice, un vero lavativo.

— Ma forse con qualche prova di più....

— Lo creda a me, una prova di più sarebbe quasi a carico. Questi lavori bisogna saperli improntare alla brava. Uno o due colpi da maestro, e là! Le troppe prove fanno rilessire la commedia. Dunque arrivedella a stasera e speriamo bene. A proposito, non si scordi di mettersi un paio di pantaloni neri e un vestito nero. Sa?... i casi son tanti! —