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— Ho capito — (Nel vernacolo del palcoscenico, si chiama salotto elegantissimo e signorile la scena meno sudicia e meno strappata che si trovi in magazzino).

— Nel second’atto ho bisogno di una Palazzina di campagna, con terrazza praticabile, prospiciente sopra un giardino.

— Ho capito! — (La terrazza praticabile, per il solito si sopprime: e per giardino s'intende un gelso dell’Isole Filippine, con due vasi di spinaci dipinti al naturale e collocati di fianco a un cancello).

— Per il terz'atto poi è necessaria una sala da pranzo con tavola apparecchiata, e nel mezzo alla tavola un vassoio con dentro un galletto arrosto.

— Mi dispiace, ma il galletto per l’appunto non ce l’ho. Se vuole, gli posso mettere nel vassoio una lepre di cartone, che par proprio viva!...

— Dico la verità, preferirei il galletto.

— Lasci fare a me, che ci rimedio io!...

— Ma come?

— Attacco una cresta rossa sulla testa alla lepre, e stia sicuro che dalla platea me la pigliano per un galletto. L’illusione è la stessa. —


Siamo alla prova generale.

Il suggeritore invece di suggerire, urla come una calandra. Pare un maestro di scuola che in-