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ma un vero birbante. Mi ha scritto due righe per dirmi che paghi io, perchè lui non può pagare. Fosse una gran somma, lo compatirei: ma si tratta di una miscea.... di una cambialina di dugento lire. Non potrebbe lei, per caso, imprestarmi questa bagattella per due o tre giorni?

— Mi dispiace, caro mio, — dice il povero autore tutto mortificato — se potessi, volentieri: ma ecco qui tutto il mio patrimonio.... Venti lire! e con queste devo andare alla fine del mese.

— Pazienza! prenderò intanto queste venti lire, e così non mancheranno più tutte. Con altre centottanta ho fatto la somma. Grazie per ora, e arrivederci a domani a mezzo giorno. La cerchi di essere preciso.—

Appena lasciato il suggeritore, Nespolino sente qualcuno che lo chiama per nome. Si volta; è il Trovarobe.

Nelle nostre compagnie drammatiche, il Trovarobe è l'unico artista drammatico che non abbia diritto, almeno per ora, al gran Collare della SS. Annunziata. Tanto lui che il lumajo possono pretendere alla croce di Cavaliere e magari anche a quella di Commendatore; ma nulla di più. Il Ministro della Pubblica Istruzione su questo punto si è dichiarato inflessibile.

Il Trovarobe domanda a Nespolino quali sono gli scenari e gli attrezzi che gli occorrono per la recita della sua commedia.

Nespolino risponde:

— Per il primo atto, mi ci vuole un salotto elegantissimo e signorile.