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E infatti i risponditori accettarono or l’una or l'altra versione.

Ognun vede che le reminiscenze si riducono alla ghirlanda posta sul capo dell’amante, ghirlanda di cui noi conosciamo assai bene la storia e i simboli in grazia della questione d’Amore, studiata, come egli solo sa, da Pio Rajna 1; ma qui diviene cosa nuova anch’essa, perché fuori dell’uso consueto, e soprattutto per l’ignobile mistura della più volgare realtà coli’ ideale, della camicia e degli amplessi, colla ghirlanda, vaga e gentile finzione, e coll’apparire della madre morta. Che pensarne? Chiaro Davanzati confessa sùbito di capirne ben poco; tuttavia è d’accordo che c’è da rallegrarsi del dono 2 e da compiacersi della vittoria, ottenuta imitando la farfalla, che non teme di bruciarsi le ali al lume della lampada 3. Così appunto, soggiunge, tu facesti quando lei ti fissò coi suoi occhi, più chiari che stella: alla visione risponderà la realtà, ma guardati dal pensare di tua madre,

Ch’altra tua cosa s’avverrà con ella.

  1. Una questione d’amore, in Miscellanea- D’Ancona, p. 553 sgg.; L’episodio delle questioni d’amore nel Filocolo, del Boccaccio, in Romania, XXXI, 36-7.
  2. Considerata l’azione in sé, fuori della ’questione, non v’ha dubbio che il dono della ghirlanda era un segno manifesto d’amore; e del resto anche in certe ’questioni, (v. Filocolo, ed. Moutier, t. II, pp. 34-40) si conclude «che più quegli sia amato a cui è donato, che a cui è tolto».
  3.  Intanto che ti die’ mi par cagione
    a lo tuo cor di gioia (ed. gaia) e di piagenza:
    prendesti seguitando il parpillione
    la spera per piacer non ha’n (ed. ha) temenza

    .

    La similitudine (adoperata qui in un senso alquanto diverso dal consueto, giacché in genere si paragona l’incauto amante alla farfalla che muore, attirata dalla luce) famigliare ai poeti