Io, veglio. In cuor mi venta la tua corsa.
Veglio. Mi fissa di laggiù coi tondi
40occhi, tutta la notte, la Grande Orsa:
se mi si svella, se mi si sprofondi
l’essere, tutto l’essere, in quel mare
43d’astri, in quel cupo vortice di mondi!
veder d’attimo in attimo più chiare
le costellazïoni, il firmamento
46crescere sotto il mio precipitare!
precipitare languido, sgomento,
nullo, senza più peso e senza senso:
49sprofondar d’un millennio ogni momento!
di là da ciò che vedo e ciò che penso,
non trovar fondo, non trovar mai posa,
52da spazio immenso ad altro spazio immenso!
forse, giù giù, via via, sperar... che cosa?
La sosta! II fine! Il termine ultimo! Io,
55io te, di nebulosa in nebulosa,
di cielo in cielo, in vano e sempre, Dio!