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la morte del papa | 57 |
Quel giorno un tuono rimbombò che scosse
l’alta montagna, e, terminato il tuono,
201invïò l’acqua a gocce rade e grosse.
Ed un’acquata venne giù col suono
d’un gran passaggio con un grande struscio.
204A sera il tempo era tornato al buono.
Il cielo aveva l’iridi del guscio
di madreperla. Stava lì tranquilla
207nel suo lettino, con aperto l’uscio,
la vecchina, se udisse ora la squilla
del sagrestano, se vedesse alfine
210venir l’ombrella color bianco e lilla,
salir di qua di là tante stelline,
salir cantando, con in mano un cero,
213una fila di donne e di bambine.
E già scuriva. E sì, vedeva, in vero,
splender ora più fitte ora più rare
216le luccioline avanti l’uscio nero.
Quante candele c’erano al sogliare!
Udiva, sì, cantare; ma lontane
219erano ancora, colaggiù; cantare
cantare le ranelle con le rane.