Pagina:Nuovi poemetti.djvu/228

212 pietole

alcuni scabri iugeri redima,
295come il tuo vecchio Cilice, e vi pianti
la sua casetta, e viti ed arnie e fiori,
grano per casa, e fieno pei giovenchi,
e pei nepoti il molto cauto ulivo!
Tu sei con noi: la voce tua che suona
300mista di trilli, di ronzìi, di mugli,
dal cielo annunzia il nuovo tempo umano.
Per tutto ondeggia, senza reste, il grano,
il miele sgorga dalle cave quercie,
e pende l’uva dagl’incolti pruni.
305Italia! Italia!... Ed altri eroi son nati,
e sarà, tutto, ciò che ancor non fu.