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la vendemmia 187


Parlavano nel lungo va e vieni,
alto, che in loro anche parlava il vino.
80“Si vuol finire, prima che si ceni„.

“Non resta che il filare qui vicino.
Saranno due bigonci o tre; ma un poco,
83perchè li tenga, vuol pigiato il tino„.

Il cielo già si colorava in fuoco.
Al colmo tino il giovinetto snello
86si lanciò su, come provar per gioco.

Stette sull’orlo un poco in piedi, bello,
raggiante tutto del suo bel domani,
89a braccia spante, simile a un uccello.

Poi si chinò, s’apprese con le mani
all’orlo, e dentro, fra le pigne frante
92tuffò le gambe e sul crosciar dei grani.

Il rosso mosto risalì spumante
sopra i garretti; ed ei girava a tondo
95premendo coi calcagni e con le piante.

E il sole rosso illuminava il biondo
vendemmiatore; ed ecco, da un remoto
98canto del cielo un tintinnìo giocondo.

Uno, dal cielo, accompagnava il moto
dei piedi suoi, di su quei rosei fiocchi,
101picchiando in furia sur un bronzo vuoto...