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gli emigranti nella luna 167


Al Mare Dolce s’accendean le risse
stridule, acute. V’accorrean dai monti,
37l’ascie nei tronchi abbandonando infisse,

gli uomini, calmi e gravi in viso, e pronti,
nel cuore, a tutto. Uno dicea sereno,
40in viso: “O donna, mancheranno fonti!

Prendi l’orciuolo e va per acqua al Seno
della Rugiada!„ Era sparita intanto
43la luna; e folgorava egli un baleno

d’odio a colui che gli tremava accanto.


iii


E malcontenti erravano già tutti
lassù, notturni, nell’odor del sole
47che apriva i fiori e maturava i frutti.

E questi invece si mettea per gole
nere di monti, e quegli ambiva rade,
50nei grandi mari, inesplorate e sole.

E quegli, andando per anguste strade,
vedeva un altro, di rincontro, al varco.
53Si vedeano con truci occhi di spade...