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136 | la mietitura |
ii
Splendea lassù la gran luce di Sirio.
Recava odor di fiori pésti il vento.
19— Ell’era andata a chi sa qual martirio!
Ora, dov’era?... A lume acceso o spento?
Buon che le mise al collo, nell’aspetto,
22quella sua croce piccola d’argento!
Ella doveva ora vegliar nel letto
sola con lui! senza sperare aiuto! —
25Viola i panni si stringea sul petto.
— Che cosa avrebbe egli da lei voluto?
Qual piaga dare tenera e mortale
28a quelle carni bianche, di velluto?
Qual pianto fa di quel ch’è ora, e quale
rimpianto mai di quel ch’un giorno fu!... —
31Col mesto verso eternamente uguale
le rispondeva di lontano il chiù.
iii
Quando cantò la prima capinera
nel puro cielo d’ambra e di viola,
35dormiva, sciolta la gran chioma nera.