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PREFAZIONE

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A voi che mi conoscete. A voi, ai quali non avrò sempre mostrato molto ingegno e assai dottrina, ma animo onesto uguale sincero, sì, sempre. A voi, ai quali non credo aver dato mai esempi di prosunzione e di ambizione, di malevolenza e di maldicenza. A voi, infine, ai quali io devo molto più che non diedi.

Perchè vi devo l’abitudine di supporre sempre avanti me che scrivo, come ho avanti me che parlo, anime giovanili, che è dovere e religione non abbassare, raffreddare, violare.

Così voi mi avete beneficato.

Così io sono lieto d’aver unito alla divina poesia l’esercizio umano che più con la poesia si accorda; la scuola.

       Bologna, 24 giugno 1909.


Giovanni Pascoli