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CERTIFICATI

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Torino, 22 giugno 1904.


Io ho studiato molto le lingue inglese, tedesca e spagnuola servendomi di tutte le grammatiche conosciute in Italia, ma devo confessare che imparai pochissimo!

La ragione di ciò? La mancanza di un metodo facile, piano, naturale e logico! Difatti le grammatiche sono, più o meno, il catalogo delle regole, insegnano gli elementi della lingua, ne anatomizzano, dirò così, tutte le parti, ma non dànno la sintesi organica ed armonica che si traduce nella facoltà per lo studioso di capire subito la struttura della lingua stessa.

Il prof. A. de Lysle, da quell’osservatore paziente, minuzioso ed intelligente che egli è, deve avere pensato così: Lo studio delle lingue vive straniere è fatto seguendo sistemi antiquati ed irrazionali; esse sono insegnate nello stesso modo del latino e del greco classico: è naturale quindi che i risultati siano gli stessi o quasi! Ci vuole invece un metodo che sia razionale, cioè pratico e che permetta di far superare tutte le difficoltà della lingua senza scoraggiare od affaticare enormemente lo studioso.

Insomma il fine da raggiungere, il prof. de Lysle deve essersi detto, è quello di fare in modo che lo scolaro impari a leggere, scrivere e parlare la lingua nel minor tempo possibile con la minore fatica, ed a questo risultato mira il suo «Metodo». Ha egli ottenuto lo scopo? Io credo coscienziosamente di poterlo affermare!

Ed in vero, egli tenendo presente quali sono le peculiari proprietà delle lingue che insegna sulla traccia del suo « Metodo», rende subito famigliari allo studioso le locuzioni vere e più usate, abitua contemporaneamente a parlare, leggere e scrivere quella data lingua con una serie logica di esercizi, i quali furono scelti intelligentemente ed ordinati con matematica progressività. Questi esercizi costituiscono il cardine di tutto il « Metodo »; sono la sintesi ed anche l’analisi della lingua in cui sono scritti, perchè nel corso di essi ravveduto A. saggiamente e sobriamente dà le regole della grammatica per quanto sono indispensabili. Così anche la teoria non è trascurata, ma il superfluo fu studiatamente evitato.

Un altro pregio inestimabile del «Metodo», a qualunque lingua si riferisca, è quello di potere studiare un dato idioma anche senza l’aiuto del Maestro, poichè tutti gli esercizi hanno pure la pronunzia figurata.

A complemento del « Metodo » il prof. de Lysle studiò e compilò per ciascuna lingua un manuale di conversazione — anche questo con la pronunzia figurata, — il quale, a parer mio, fu indovinatissimo. La locuzione è genuina sempre, cioè quella che veramente si parla nel paese; questo pure è un lavoro originale pazientemente e logicamente ordinato.

In conclusione io dico che nessun sistema per imparare le lingue vive straniere può essere paragonato all’opera di questo geniale Professore ed il suo « Metodo » lo ritengo eccellente; è una persuasione radicatasi in me in seguito di recente esperienza; per la cultura dei giovani auguro che il Metodo de Lysle sia ben presto adottato in tutte le nostre scuole!

N. U. A. De Vecchi.