Rosa di macchia, t'amo, e tuo fratello
il biancospino. Per le vie maestre
quando tra i biancospini un arbuscello
vedo, silvestre,
tuo, che fiorisce, io penso che tu saggia
sorella allora giunta sia tra il branco
con la merenda, e resti, un po', selvaggia,
nuova, al lor fianco;
resti, ancor molle della tua rugiada,
al polverone, e così faccia tardi
mentre con loro a quella lunga strada
bianca tu guardi:
guardi chi passa nella grande estate:
la bicicletta tinnula, il gran carro
tondo di fieno, bimbi, uccelli, il frate
curvo, il ramarro...
E guardando apri tutti i fiori, e sogni
di quei passanti con lor ombre nere e
lasci distratta qualche foglia ad ogni
fiore cadere