Pagina:Novissima.djvu/15

sfoggiato tutta la sua non comune bravura plastica nello scolpire due ignude figure ai fianchi del monumentale sedile, presentato dalla « Marmifera ligure », che applica, otte- nendone ottimi risultati, un suo speciale processo per colorire il marmo con le tinte più varie e più vaghe.

Pure respingendo l’epiteto di « arlecchinesca », con cui un critico tedesco ha voluto malignamente bollare la novissima produzione d’arte applicata del nostro paese, bisogna convenire che, malgrado i notevoli progressi fatti in quest’ultimo lustro, essa in gran parte non ha raggiunta ancora la necessaria maturità e non si è ancora emancipata dall’influenza straniera od almeno non l’ha abbastanza bene assimilata, in modo che non si ha il diritto di affermare che esista già in Italia, come senza dubbio esiste in Inghilterra, in Francia o in Belgio, una novissima arte decorativa, nel completo e complesso senso della parola, mentre devesi riconoscere che vi esiste una schiera di artisti e di artieri valenti e volonterosi, i quali hanno consacrata, con abbastanza successo, tutta la loro attività cerebrale e manuale al risveglio delle troppo a lungo neglette arti minori. Se, però, il nostro governo si deciderà una buona volta a dare agli istituti d’arte industriale un assetto in accordo con le più recenti tendenze ed a proteggere in modo efficace i tentativi sagacemente rinnovatori e se il nostro pubblico, soprattutto, vorrà incoraggiarli di proposito, respingendo i prodotti di cattivo gusto, che speculatori poco scrupolosi intendono gabellargli per stil nuovo, io sono persuaso che, benchè giunti ultimi, noialtri italiani sapremo, fra non molto, occupare con onore il nostro posto, accanto agli altri popoli anche per quanto riguarda l’arte decorativa.

Vittorio Pica