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— No, precisamente, no, ecco, - rispose, vivacemente la signorina. - Il disegno del signor Colli rappresenta la Tera che attira la Vita, se non sbaglio...

— Ah, ho capito! - esclamò il Colli. - Uso scheletro col lenzuolo, è vero? che s’ indovina appena, rigido, tra le pieghe, e ghermisce la Vita, un bel tocco di figliuola che non ne vuol sapere... sì, sì... Bellissimo! Ho capito.

La signora Consalvi non potè tenersi di ridere di nuovo, ammirando la sfacciataggine di quel bel tipo.

— Modesto, sa? - disse il Pogliani alla signora. - La modestia è la sua principale virtù.

— Su, Giulia, - fece la signora Consalvi, levandosi. - Forse è meglio che tu faccia vedere senz'altro il disegno.

— Aspetta, mamma, - pregò la signorina. — È bene spiegarci prima col signor Pogliani, francamente. Quando mi nacque l’idea del monumnento; devo confessare che pensai subito al signor Colli. , per via di quel disegno... ma mi dissero, ripeto, che non non stava più a Roma. Allora m'ingegnai di adattare da me il suo disegno all'idea e al sentimento mio, a trasformarlo, cioè, in modo che potesse rappresentare il mio caso e il proposito mio. Mi spiego?

— A meraviglia! - approvò il Pogliani.

— Lasciai - seguitò la signorina - le due figurazioni della Morte e della Vita, ma togliendo affatto la violenza dell’aggressione, ecco. La Morte non ghermisce... non ghermisce più la Vita; ma questa anzi, volentieri, rassegnata al destino, si sposa alla Morte.

— Si sposa?- fece il Pogliani, frastornato.

— Alla Morte!- gli gridò il Colli. - Lascia dire.

— Alla Morte, - ripetè con un modesto sorriso la signorina. - E ho voluto anzi rappresentare chiaramente il simbolo delle nozze. Lo scheletro sta rigido, come l’ha disegnato il signor Colli, ma di tra le pieghe del funebre paludamento vien fuori una mano che regge l’anello nuziale. La Vita, in atto modesto e dimesso, si stringe accanto allo scheletro e tende la mano a ricevere l’anello.

— Bellissimo! Lo vedo!- proruppe allora il Colli. - Questa è un’altra idea! splendida! un’altra cosa, diversissima!

— Ecco, sì - soggiunse la signorina, invermigliandosi di nuovo a quella lode impetuosa. - Credo anch'io che la concezione sia diversa. Ma è innegabile che ho tratto partito del disegno e che...

— Ma non se ne faccia scrupolo! esclamò il Colli. - La sua idea è molto più bella della mia, ed è sua! Del resto la mia... chi sa di chi era!

La signorina Consalvi alzò le spalle e abbassò gli occhi.

— Se devo dire la verità, - disse, scotendosi, la madre, - lascio fare la mia figliuola; ma a me l’idea non piace per nientissimo affatto!

— Mamma, ti prego... ripetè la figlia; poi volgenfodi Pogliani, riprese: - Ora, ecco, io domandai consiglio al commendator Seralli, nostro buon amico...

— Che doveva fare da testimonio alle nozze, - aggiunse la madre, sospirando.

— E avendoci il commendatore fatto il nome di lei, - seguitò l’altra, - siamo venute per...

— No no, scusi, signorina, - s’affrettò a dire il Pogliani. - Poichè Lei ha trovato qua il mio amico...

— Oh, fa'il piacere! Non mi seccare! - proruppe il Colli, scrollandosi furiosamente e avviandosi per uscire.

Il Pogliani lo trattenne a viva forza.

— Scusa, guarda... se la signorina ha pensato prima a te, non hai inteso? S'è rivolta a me, perchè ti sapeva fuori di Roma...

— Ma se ha cambiato tutto! esclamò il Colli, divincolandosi. - Lasciami! Che c'entro più io? È venuta qua da te! Scusi, signorina; scusi, signora, io le riverisco...