Pagina:Novellette e racconti.djvu/52

42 NOVELLA XXIV.

entra, e, come può, sale una scala, va in una stanza, trova un letto, e senza star a vedere s’egli sia il suo o no, si spoglia fino alla camicia, si corica fra le lenzuola e comincia a russare a sua consolazione. Avea frattanto una signora, che in essa casa dimorava, dato la cena a due figliuolini; onde preso il lume e predicando a quelli che fossero buoni la notte, se ne andava tutta cheta per metterli a dormire appunto in quella stanza dove senza nessun sospetto dormiva l’uomo sdrajatosi a caso. L’entrare della donna, il vedere il letto occupato, il mettere uno strido altissimo e il prendere i due putti e uscire, fu un tempo solo. Va alla finestra, grida: Accorri uomo. I putti piangono come disperati: tutta la vicinanza: Che sarà? che vuol dire? presto arme, spuntoni, archibusi. Corrono all’uscio della donna, salgono le scale a squadre, e giunti in sala, udito dell’uomo nella stanza, pensano a chi dee andare avanti; finalmente due pian piano mettono il capo dentro, e vedendo che il nemico dormiva, vanno là e gridano: Tu se’ morto; ed egli russa per risposta. Allora seguono, tutti e fanno un rumore e uno schiamazzo che si sarebbe destato il sonno: non ne fu nulla, ch’egli seguì a dormire. Chi gli piglia le mani, chi le braccia; chi scuote di qua, chi di là: egli mugola un tantino, sbadiglia qualche volta, ma avea gli occhi cuciti. Giunge frattanto a casa il marito della donna, e trovato quivi l’esercito, e saputo il caso che quasi da tutti in una volta gli fu detto, accostasi al letto e conosce l’uomo. Egli sapea la sua usanza, e dice: Voi credete aver qui a fare con un uomo di carne e di ossa; ma egli è fatto di doghe e cerchi: pigliatelo su e sbrigatemi il letto, di grazia. Che si ha a fare, dove si ha a mettere? dicono i circostanti. In un magazzino a terreno, dice il padrone. Mettono dunque nel magazzino un materasso, e quattro de’ più vigorosi e massicci de’ compagni, non senza che altri cinque o sei ajutassero con una mano, prendono l’addormentato e come un sacco lo portano giù e lo coricano ove dovea stare;