varamente beati, in cui largamente erano gl’ingegni
vostri pari largamente ricompensati! Egli non si
dirà però ch’io non faccia quanto posso per voi, e
forse non andrà molto lungo tempo ch’io farò ad
alcuno di voi scambiar condizione. In tal guisa col
mele della speranza pascea or l’uno or l’altro de’
buoni uomini, i quali a lui caldamente si raccomandavano,
parendo già ad ognuno di avere in mano
la fortuna e di essere piantato in sul candelliere, spargendo
raggi pel mondo. Il valente uomo avendo in
tal forma disposti gli animi degli amici suoi, i quali
credeano più a lui che a sè medesimi, a poco a
poco incominciò a chiamargli or l’uno or l’altro in
disparte, e a spiegare lettere; e all’uno dicea in secreto,
sè avere commissione di eleggere un maestro
di storia a due giovanetti principi, e ad un altro di
provvedere un segretario di lettere domestiche di
un C... e fino gli veniva raccomandato da una
corte un predicatore; sicchè, studiate le varie teste
degli amici suoi, secondo la loro intenzione e inclinazione
o piuttosto vanità che aveano, tutti in breve
tempo gli allogò a mente in corti di principi e di
gran signori in varie parti del mondo, raccomandando
a ciascheduno caldamente che nulla di ciò
palesasse a’ compagni; sicchè ognuno si teneva pel
più amato e beneficato da lui. Eglino tutti lieti di
tanta fortuna, lo chiamavano padre e benefattore, e
gli baciavano di tempo in tempo le mani, e parte
s’informavano de’ varj costumi di que’ luoghi a’ quali
doveano andare; ed egli, come se Socrate o Seneca fosse
stato, molte belle massime di prudenza or a questo
or a quello insegnava, e mille accorgimenti per guidarsi
con cervello ed essere cari al paese a cui tra
poco doveano andare. E già avvicinavasi il tempo
della partenza, quando a ciascheduno di loro incominciò
a dire che soprattutto non portasse seco danari,
nè robe; ma che venduto ogni cosa e fatto
quattrini, quelli arrecasse ad un banchiere, e avutane
quindi una lettera di cambio al paese a cui andar
dovea, di ogni altro impaccio si sbrigasse, per viag-