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novella lxxxvi. 195

sua salute, essendo essa con la sua agitazione necessaria per isciogliere quell’umore, il quale, aiutato dal bere caldo e dallo starsi a letto, sarebbe in breve tempo svanito. Ma non prendendo egli veruna speranza dagli altrui conforti, richiese che incontanente venisse chiamato il medico; al quale, venuto che fu, raccontò tutt’i disordini della passata sua vita, e ripose nelle mani di lui il suo corpo, pregandolo che gli parlasse schiettamente e ne l’avvisasse alla libera del pericolo suo, acciocchè avesse tempo di morire come uomo dabbene. Il medico, toccatogli il polso e rassicuratolo quanto potè che il male non era da esequie, gli scrisse una breve ricetta, e ordinategli non so quante ventose, se ne andò a’ fatti suoi, lasciandolo con qualche buona speranza di sua salute. In effetto, poichè egli ebbe data esecuzione a quanto gli era stato ordinato dal medico, sentissi a poco a poco alleggerire il male; e statosi a quel modo due dì, non sentiva più la molestia della tosse, e già il polso quieto, tocco più volte da lui, gli avea rassicurato lo spirito; sicchè pensava la mattina vegnente di levarsi e di star a sedere dopo di aver pranzato nella sua stanza. Ma fortuna, che spesso vuol prendersi giuoco de’ paurosi, fece nascere un caso, per cui gli entrò in corpo un nuovo timore, e tale, che a grandissima fatica si potè poi fargli credere che non fosse giunto agli ultimi momenti del viver suo. Erano già passate le ventiquattr’ore, ed egli con un piccolo lumicino in un cantuccio della stanza si stava nel letto, tutto soletto e con le coltrici fino agli orecchi, considerando la sua passata burrasca, quando vide apparire all’uscio accompagnato da tre gondolieri un uomo, e levando gli occhi a lui, vide ch’egli avea in capo una parrucca a tre nodi, la quale aggiunta alla gravità dell’aspetto gli dava indizio che fosse persona di grande affare; onde salutatolo col chinare delle ciglia, stava attendendo che gli chiedesse e che volesse da lui. Ma ben gli si agghiacciò il sangue nelle vene, quando il gravissimo uomo, accostatosi al suo letto, senza punto dare indizio di