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il mistero 63

Nanni stava appiattato dietro il campanile, per sorprendere chi andasse da comare Venera, chè due o tre volte l’aveva sorpresa tutta sossopra e discinta, e aveva sentito qualcuno sgattaiolarsela dal cancello dell’orto.

- Chi c’era qui con te? È meglio dirmelo. Se vuoi bene ad un altro, io me ne vado via, e buona notte ai suonatori. Ma sai, quelle cose in testa non voglio portarle!

Ella protestava che non era vero, giurava per l’anima di suo marito, e chiamava a testimonii il Signore e la Madonna appesi a capo del letto, e baciava colle mani in croce quella medesima sottana di cotonina celeste che aveva imprestato a compare Nanni per fare la Maria. - Pensaci! pensaci bene a quello che mi dici! - Egli non sapeva che la Venera s’era incapricciata di mastro Cola quando l’aveva visto a fare il ladro del Mistero colla barba di pelle d’agnello. - Or bene, - pensò allora - qui bisogna mettersi alla posta del coniglio come il cacciatore, per accertarsi della cosa cogli occhi propri - La donna aveva detto all’altro: - guar-