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42 | novelle rusticane |
Però il barone aggiunse il predicozzo: — Quei porci e quelle galline bisognava spazzarli via dal vicinato; il sindaco aveva ragione, chè sembrava un porcile. — D’allora in poi, ogni volta che il servo del barone buttava la spazzatura sul capo alle vicine, nessuna mormorava. Soltanto si dolevano che le galline chiuse in casa, per scansare la multa, non fossero più buone chiocce, e i maiali, legati per un piede accanto al letto, parevano tante anime del purgatorio. — Almeno prima la spazzavano loro la stradicciuola.
— Tutto quel concime sarebbe tant’oro per la chiusa dei Grilli! — sospirava massaro Vito. — Se avessi ancora la mula baia, spazzerei la strada colle mie mani.
Anche qui c’entrava don Licciu Papa. Egli era venuto a pignorare la mula coll’usciere, che dall’usciere solo massaro Vito non se la sarebbe lasciata portar via dalla stalla, nemmen se l’ammazzavano, e gli avrebbe piuttosto mangiato il naso come il pane. Lì, davanti al giudice, seduto al tavolino, che pareva Ponzio Pilato, quando massaro Vene-