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254 | novelle rusticane |
— Addio! mormorò il giovane.
La donna non rispose e chinò il capo. Poi gli strinse forte la mano sotto la pelliccia e si scostò di un passo.
— Non addio. Arrivederci!
— Quando?
— Non lo so. Ma non addio.
Ed egli la vide porgere le labbra all’uomo che era venuto ad incontrarla nella barchetta. E nella mente gli passavano delle larve sinistre, i fantasmi dei personaggi delle sue leggende, col cipiglio bieco e il coltellaccio in mano.
Il velo azzurro di lei scompariva verso la riva, in mezzo alla folla delle barche e alle catene delle àncore.
Passarono i mesi. Finalmente ella gli scrisse che poteva andarla a trovare.
«In una casetta isolata, in mezzo alle vigne — ci sarà una croce segnata col gesso sull’uscio. Io verrò dal sentiero fra i campi. Aspettatemi. Non vi fate scorgere, o sono perduta».