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10 | novelle rusticane |
un’altra, e acchiappò il colèra bell’e buono; ma il nipote stesso, per non fare insospettir la gente, non aveva potuto amministrarle il contravveleno. — Dammi il contravveleno! dammi il contravveleno! supplicava la vecchia, già nera come il carbone, senza aver riguardo al medico ed al notaio ch’erano lì presenti, e si guardavano in faccia imbarazzati. Il Reverendo, colla faccia tosta, quasi non fosse fatto suo, borbottava stringendosi nelle spalle: — Non le date retta, che sta delirando. — Il contravveleno, se pur ce l’aveva, il re glielo aveva mandato sotto suggello di confessione, e non poteva darlo a nessuno. Il giudice in persona era andato a chiederglielo ginocchioni per sua moglie che moriva, e s’era sentito rispondere dal Reverendo:
— Comandatemi della vita, amico caro; ma per cotesto negozio, proprio, non posso servirvi.
Questa era storia che tutti la sapevano; e siccome sapevano che a furia di intrighi e d’abilità era arrivato ad essere l’amico in-