Pagina:Novelle rusticane (1885).djvu/230

216 novelle rusticane

mezza salma di grano perchè S. Francesco mi mandasse la buonannata, e in compenso da tre mesi non piovve dal cielo altro che fuoco.

Fra Giuseppe si asciugava il sudore anche lui col fazzoletto da naso. — Avete caldo, fra Giuseppe? Ora vi faccio dare un rinfresco!

E glielo fece dare per forza da quattro contadini arrabbiati come lui, che gli arrovesciarono il saio sul capo, e gli buttavano addosso a secchi l’acqua verdastra del guazzatoio.

— Santo diavolone! gridava don Piddu. — Poichè non giova nemmeno far la limosina a Cristo, voglio farla al diavolo un’altra volta!

E d’allora non volle più cappuccini per l’aia, e si contentò che per la questua venissero piuttosto quelli di San Francesco di Paola.

Fra Giuseppe se la legò al dito. — Ah! avete voluto veder le mie mutande, don Piddu? Io vi ridurrò senza mutande e senza camicia!