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8 | novelle rusticane |
disse: — Ti piace lo stato? e tu stacci. — E fra Carmelo, il portinaio, nelle lunghe ore d’ozio, che s’annoiava seduto sul muricciuolo del chiostro a sbattere i sandali l’un contro l’altro, gli mise insieme un po’ di scapolare coi pezzi di saio buttati sul fico a spauracchio delle passere. La mamma, il fratello e la sorella protestavano che se entrava frate era finita per loro, e ci rimettevano i denari della scuola, perchè non gli avrebbero cavato più un baiocco. Ma lui che era frate nel sangue, si stringeva le spalle, e rispondeva: — Sta a vedere che uno non può seguire la vocazione a cui Dio l’ha chiamato!
Il padre Giammaria l’aveva preso a ben volere perchè era lesto come un gatto in cucina, e in tutti gli uffici vili, persino nel servir la messa, quasi non avesse fatto mai altro in vita sua, cogli occhi bassi, e le labbra cucite come un serafino. — Ora che non serviva più la messa aveva sempre quegli occhi bassi e quelle labbra cucite, quando si trattava di un affare scabroso coi signori,