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204 | novelle rusticane |
era meglio dire a curatolo Decu di non lasciarmi solo.
Di fuori, nelle tenebre, di tanto in tanto si udivano i campanacci della mandra che trasalivano. Dallo spiraglio si vedeva il quadro dell’uscio nero come la bocca di un forno; null’altro. E la costa dirimpetto, e la valle profonda, e la pianura della Lamia, tutto si sprofondava in quel nero senza fondo, che pareva si vedesse soltanto il rumore del torrente, laggiù, a montare verso il casolare, gonfio e minaccioso.
Se sapeva, anche questa! prima che annottasse correva al paese a chiamare il fratello; e certo a quell’ora sarebbe qui con lui, ed anche Lucia e la cognata.
Allora la mamma cominciò a parlare, ma non si capiva quello che dicesse, e brancolava pel letto colle mani scarne.
— Mamma! mamma! cosa volete? — domandava Carmenio — ditelo a me che son qui con voi!
Ma la mamma non rispondeva. Dimenava il capo anzi, come volesse dir no! no! non