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pane nero 197

pane nero 197


Tomo che l’aveva piantata per andare a mangiare il pane della vedova! La lasciava colla tentazione degli orecchini e delle 20 onze nella testa!

E un giorno entrò in cucina colla faccia tutta stravolta, e i pendenti d’oro che gli sbattevano sulle guance. Brasi sgranava gli occhi, e le diceva:

— Come siete bella così, comare Lucia!

— Ah! vi piaccio così? Va bene, va bene!

Brasi ora che vedeva gli orecchini e tutto il resto, si sbracciava a mostrarsi servizievole e premuroso quasi ella fosse diventata un’altra padrona. Le lasciava il piatto più colmo, e il posto migliore accanto al fuoco. Con lei si sfogava a cuore aperto, chè erano poverelli tutti e due, e faceva bene all’anima confidare i guai a una persona che si vuol bene. Se appena appena fosse arrivato a possedere 20 onze, egli metteva su una piccola bettola e prendeva moglie. Lui in cucina, e lei al banco. Così non si stava più al comando altrui. Il padrone se voleva far loro del bene, lo poteva fare senza scomodarsi,