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168 | novelle rusticane |
sputacchiando di qua e di là. Nessuno sapeva cosa ci stesse a fare; ma quando s’affacciava all’uscio comare Lucia, Pino la guardava di soppiatto, fingendo di voltarsi per sputacchiare. La sera poi, come gli usci erano tutti chiusi, s’arrischiava sino a cantarle le canzonette dietro la porta, facendosi il basso da sè — huum! huum! huum! — Alle volte i giovinastri che tornavano a casa tardi, lo conoscevano alla voce, e gli rifacevano il verso della rana, per canzonarlo.
Lucia intanto fingeva di darsi da fare per la casa, colla testa bassa e lontana dal lume, onde non la vedessero in faccia. Ma se la cognata brontolava: — Ora comincia la musica! — si voltava come una vipera a rimbeccare:
— Anche la musica vi dà noia? Già in questa galera non ce ne deve essere nè per gli occhi nè per le orecchie!
La mamma che vedeva tutto, e ascoltava anch’essa, guardando la figliuola, diceva che a lei invece quella musica gli metteva allegria dentro. Lucia fingeva di non saper nulla.