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152 | novelle rusticane |
carne addosso, e la roba della casa. Ogni volta che il medico spingeva il foglio di carta sul ginocchio, per scrivere la ricetta, compare Nanni gli guardava le mani con aria pietosa, e biascicava: — Almeno, vossignoria, scrivetela corta, per carità!
Il medico faceva il suo mestiere. Tutti a questo mondo fanno il loro mestiere. Massaro Nanni nel fare il proprio, aveva acchiappato quelle febbri lì, alla Lamia, terre benedette da Dio, che producevano seminati alti come un uomo. I vicini avevano un bel dirgli: — Compare Nanni, in quella mezzeria della Lamia voi ci lascierete la pelle! — Quasi fossi un barone — rispondeva lui — che può fare quello che gli pare e piace!
I fratelli, che erano come le dita della stessa mano finchè viveva il padre, ora dovevano pensare ciascuno ai casi proprii. Santo aveva moglie e figliuoli sulle braccia; Lucia rimaneva senza dote, su di una strada; e Carmenio, se voleva mangiar del pane, bisognava che andasse a buscarselo fuori di casa, e trovarsi un padrone. La mamma poi, vecchia