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gli orfani | 103 |
anche a temere che vengano delle femmine. Sono tanto disgraziato!
— Ci sarebbe la cugina Alfia. Quella non è più giovane, ed ha il fatto suo: la casa e un pezzo di vigna.
Compare Meno mise gli occhi sulla cugina Alfia, la quale fingeva di guardare l’asino, colle mani sul ventre, e conchiuse:
— Se è così, se ne potrà parlare. Ma sono tanto disgraziato!
Comare Sidora gli diede sulla voce:
— Pensate a coloro che sono più disgraziati di voi, pensate!
— Non ce ne sono, ve lo dico io! Non la trovo un’altra moglie come quella! Non potrò scordarmela mai più, se torno a maritarmi dieci volte! E neppure questa povera orfanella se la scorderà.
— Calmatevi, che ve la scorderete. E anche la bambina se la scorderà. Non se l’è scordata la sua madre vera? Guardate invece la vicina Angela, ora che le muore l’asino! e non possiede altro! Quella sì che dovrà pensarci sempre!