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100 | novelle rusticane |
comare Sidora. — Bisogna cercarvi un’altra moglie, per riguardo di questa povera orfanella che resta in mezzo a una strada.
— Ed io, come rimango? e il mio puledro? e la mia casa? e alle galline chi ci baderà? Lasciatemi piangere, comare Sidora! Avrei fatto meglio a morir io stesso, in scambio della buon’anima.
— State zitto, chè non sapete quello che dite! e non sapete cosa vuol dire una casa senza capo.
— Questo è vero! osservò compare Meno, riconfortato.
— Guardate piuttosto la povera comare Angela! Prima le è morto il marito, poi il figliuolo grande, e adesso le muore anche l’asino!
— L’asino andrebbe salassato dalla cinghiaia, se ha la doglia, disse compare Meno.
— Veniteci voi, che ve ne intendete — aggiunse la vicina. — Farete un’opera di carità per l’anima di vostra moglie.
Compare Meno si alzò per andare da comare Angela, e l’orfanella gli correva dietro