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della stessa Badia, avendo in seguito un grosso numero di suonatori con timpani e trombe. A questi succedeva l’equipaggio, il quale consisteva in ben trenta muli carichi di sporte e di ceste e ornati di fiocchi, di piume e di coperte di vario colore. In alcune di quelle ceste vedeansi, con capricciosa negligenza, riposti gli arnesi e gli strumenti che servono agli uffici ed al mestier del facchino, e questi mescolati con erbaggi, con fiori ed altre simili cose talmente ordinate che ciascun oggetto rappresentava un oggetto assai piacevole a mirarsi. In altre sedevano facchinelli bambini colle fanti e colle nudrici che ne avevano cura, tutti graziosamente vestiti, e collocati secondo l’età e il carattere loro. Altre finalmente avevano copertoi di varie guise, sopra dei quali erano dipinte o in altro modo rappresentate le armi delle famiglie che hanno feudi nel paese della Badia. Avanzossi di poi il gonfalone del Comune, portato dal cancelliere e accompagnato da buon numero di belli e giovinetti facchini; e a questo venne dietro un carro a quattro cavalli, vagamente adorno di frondi e fiori, in cui sedevano le facchinelle ballerine della compagnia. Seguitò un grosso coro di sinfonia, il quale serviva di festoso accompagnamento al primo trionfo che immediatamente succedeva. Questo trionfo era un carro assai nobilmente disegnato, sopra del quale stava in grazioso ordine disposto un umile tributo, che la Magnifica Badia intendeva di presentare ai reali Sposi, de’ frutti e delle produzioni del suo paese. Consisteva questo in caci, in castagne e simili, e in agnellini, pernici, fagiani, camosci, caprioli, cerbiatti, cignaletti ed altri somiglianti animali, tutti