Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
176 |
sul quale scaldava il ramajuolo. Io sedetti, e ponevo mente alle masseriziuole, poche ma ben ravviate; quanto a cristiani però, non vidi altro per casa che uno zitello di dodici anni, se pur v’arrivava, ma non dubitai che capiterebbe quando che fosse il marito; che la cosa di restar celibi, nè per vizio nè per calcolo, non è conosciuta sulle mantagne. Voglioso però di metterla sul discorso, essendomi corso alla vista un fucile, posato attraverso ai regoletti della rastrelliera sopra il camino, — Dov’è (chies’io), colui che adopera quell’arma?»
— Oh!» fece ella con un sospiro. «È là, donde non si torna più. Oh s’egli fosse vivo! Ma che serve? lasciamo le disgrazie da banda. Già a lor signori non può rincrescere dei casi di noi povera gente. E poi, le sono cose vecchie, vecchie».
E si voltava di là, quasi per celarmi che gli occhi le si gonfiavano di pianto, Ond’io: — Deh buona donna, se sapeste! ben altro son io, quantunque mi scambiate da un signore a questo poco di vestire civile. Ma se l’esser ricco importasse esser duro di cuore, ringrazierei le mille volte Iddio d’avermi fatto nascere o conservato in laboriosa povertà. Quanto a disgrazie, buona Menica, a quest’ora (e lo vedete, son giovane) già n’ebbi la parte mia e un buon dato; ho avuto amici e gli ho perduti; ho invocato giustizia e ho trovato scherni; ho capito come la compassione de’ buoni compensi delle torture de’ ribaldi. Non vi rincresca, dunque rivelarmi i vostri affanni, se credete possa venirvi alcun sollievo dal palesarli a chi, se non potrà altro, vi compassionerà.»
Con queste ed altre parole la indussi, dopo alquanto armeggiato, ad espormi i suoi dolori; rac-